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  • COME DISTINGUERE UNA PIETRA VERA DA UNA FALSA
  • I MAESTRI COMACINI (1a PARTE) DALLE ORIGINI AL ROMANICO
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  • PIETRE NATURALI, AGGLOMERATI E GRES CERAMICI
  • I MAESTRI COMACINI (2a PARTE) DAL GOTICO AL BAROCCO
  • PULIZIA E CURA DI FACCIATE IN PIETRA NATURALE
  • TEMI SCULTOREI TIPICI DEL ROMANICO LOMBARDO
  • IL RESTAURO CONSERVATIVO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO
  • I MARMI MEDIOEVALI DEI LAGHI DI COMO, LUGANO E MAGGIORE
  • TRATTAMENTI PROTETTIVI PREVENTIVI PER LE PIETRE NATURALI
  • CALORIFERI IN PIETRA NATURALE, LA SCOPERTA DELL' ACQUA CALDA
  • I COLORI DELLE PIETRE NATURALI
  • CLASSIFICAZIONI DEI MATERIALI LITOIDI
  • LA NOMENCLATURA COMMERCIALE DEI MATERIALI LAPIDEI
  • LA SCIVOLOSITÀ DEI PAVIMENTI IN PIETRA NATURALE
  • LA POSA IN AREA PUBBLICA DEI MATERIALI LAPIDEI
  • CONVEGNO: SCELTA, IMPIEGO, POSA E MANUTENZIONE DELLE PIETRE NATURALI IN EDILIZIA.
  • DA FILOSOFICO A SCIENTIFICO: IL CAMBIO DI PARADIGMA NELL ANALISI ECOLOGICA DI IMPATTO AMBIENTALE.



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Nel periodo richiesto del 2006 sono stati pubblicati 42 articoli

CORSO GRATUITO UTILIZZO MARCHIO CE
con l’entrata in vigore delle nuove Norme CE per il nostro settore, riguardanti  gli interni, come di consueto, organizzeremo l’incontro sull’aggiornamento normativo, per il giorno 7 settembre - giovedì - ore   15,00 -  CCIA di Bergamo 
GLOSSARIO SETTORIALE
BUILD UP EXPO MILANO FIERA MILANO - 6/10 FEBBRAIO 2007
L’intero settore delle costruzioni verrà rappresentato nella sua complessità merceologica, in modo da non interrompere la continuità che va dalla progettazione all’edificazione, fino ai servizi.   Grazie a questa chiave di lettura Build Up Expo propone una manifestazione espositiva professionale che restituisce una specifica visibilità
MAESTRI SCULTORI DELLO ZIMBABWE IN ITALIA
Humana People to people Italia ONLUS propone l’arte africana dal 1 aprile al 31 agosto 2006 Da aprile ad agosto sarà possibile vedere ed acquistare le sculture di Mike Munyaradzi, Lawrence Mukomberanwa, Coleen Madamombe, alcuni dei venti artisti proposti. Le esposizioni intendono far conoscere l’eccellenza africana. Il continente nero è sempre menzionato per le sofferenze, la povertà, le malattie, le guerre e raramente per il talento, le energie e le capacità di molti.
CONOSCERE I MARMI E I GRANITI
Raramente capita di pensare che i “sassi” che noi vediamo, possano essere qualche cosa di diverso da quell’immagine di staticità e freddezza a cui siamo normalmente abituati, e che essi abbiano viceversa una storia propria da raccontare attraverso un loro particolare vocabolario che, con un poco di pazienza ed esercizio può essere, almeno in parte, compreso da un qualsiasi attento osservatore. Infatti quelle che noi osserviamo non sono altro che “rocce”, cioè “materiali, allo stato sia compatto che sciolto, derivati da processi naturali, o costituiti da uno o più minerali in maniera tale da avere nel loro insieme un certo grado di omogeneità composizionale così come conformate a seguito della storia subita connessa con la evoluzione, tuttora in atto, della superficie terrestre”.
PETER EISENMAN: CARDBOARD ARCHITECTURE COME PRE-TESTO
Sono convinto che la narrazione sia molto più filosofica della stessa filosofia.” Peter Esenman. </i>Nell’ambito della cultura architettonica moderna, la figura di Peter Eisenman (d’ora in poi E.) occupa una posizione di particolare rilievo, non solo per il suo operato in campo professionale, ma soprattutto perché attraverso la lettura dei tratti fondativi e teoretici del suo pensiero è possibile comprendere più approfonditamente alcuni tra gli importanti aspetti dell’architettura decostruttivista. di Vincenzo Russi
IERI E DOMANI LA PIETRA IN ARCHITETTURA
La pietra naturale, storica protagonista della città italiana sotto la guida di antichi maestri e abili artigiani, ancora in tempi recenti è stata confusa come simbolo di ufficialità, retorica, monumentalismo, ricchezza e, a volte, anche quello del cattivo gusto e dall’ostentazione priva di contenuti. Marmi e graniti così rappresentanti sono scesi ad un ruolo minore, secondario nelle complessità del disegno del progetto, anche se in realtà è molto cresciuta nel suo sviluppo tecnologico e nella ricerca scientifica garantendo qualità, costi, praticità di messa in opera e funzionalità che hanno dato origine a tendenze estremamente moderne per il materiale più antico.
L' USO DEI MATERIALI LITOIDI PER LA LASTRICATURA DEGLI SPAZI APERTI E DI PUBBLICA FREQUENTAZIONE
le valenze dell’uso dei materiali litoidi nella sistemazione degli spazi esterni. Il loro uso è antico come l’uomo; anzi, quelle pietre sono talvolta l’unica testimonianza tangibile del processo di antropizzazione di luoghi che le varie civiltà, in tempi successivi, hanno realizzato. Come in ogni forma di architettura primitiva, l’uso delle pietre è inizialmente dovuto alla necessità di materiali meno incoerenti e problematici della terra battuta, che possano resistere al dilavamento delle piogge, all’usura delle ruote dei carriaggi e che, perciò, ne permettano il transito; le pietre agevolavano il passaggio degli uomini e degli animali ed erano adatte alle esigenze simboliche e d’uso. Tali materiali appagavano il desiderio di durata e di stabilità nel tempo delle opere realizzate che così acquistavano una valenza di comunicazione e di trasmissione alle generazioni successive dei progressi tecnici e dei significati culturali artistici raggiunti.
LUIGI TREZZA (1752 - 1823) IN ANTICIPO DI DUECENTO CINQUANT'ANNI
Da tempo ormai la disciplina del Restauro impone una continua ricerca nella storia e nella cultura di ogni territorio, in particolare in quei territori ricchi di materiale storico-documentario, ma anche di materie prime. Da alcuni anni poi gli studi intorno a quella che possiamo ormai chiamare la storia del restauro, sempre più avvicinano il documento al monumento, ovvero il documento per eccellenza, quello cartaceo, diventa supporto, e viceversa, del monumento architettonico, in una lettura comparata tra archeologia, storia, tecnologia, arte ecc.. La capacità dunque di poter e saper leggere il proprio passato attraverso ogni tipologia di documento si presenti a noi è fondamento delle nuove ricerche storiche, in un’attenzione particolare riguardo all’arte, all’architettura, alla tecnologia dei materiali ed alla loro lavorazione.
LIVIGNO: IL LEGNO E LA PIETRA IN RICERCA DI REGOLE PER L' IDENTITA' LOCALE
Esistono dei luoghi che si possono definire peculiari e dotati di una specifica identità. E la loro peculiarità e la loro diversità colpiscono fortemente i progettisti: io credo che lo studio accurato di ambienti umani altamente connotati sia di grande interesse per affinare le tecniche utili alla identificazione dei loro caratteri, per la conservazione e la continuazione della loro identità anche attraverso il progetto dello spazio pubblico. I luoghi che si manifestano attraverso una percettibile individualità contengono, infatti, da un lato le regole secondo le quali essa si esprime e dall’altro quelle con cui essa potrebbe essere continuamente e nuovamente declinata per i tempi futuri.
ARREDO URBANO IL PROGETTO DI UN NUOVO ABITARE
Gianluca Sgalippa, architetto, spiega nella prefazione che gli impetuosi processi trasformativi che hanno investito nel secondo dopoguerra la società occidentale e, in special modo, i nostri insediamenti, ci inducono a nuove riflessioni sui modi d’uso dello spazio urbano. Tanto l’eccesso di terziarizzazione dei centri storici, quanto la formazione delle grandi periferie e delle reti infrastrutturali senza adeguati servizi, sono evidenti aspetti di un uso esasperato del territorio alla grande scala (al tempo stesso, caratterizzato da una stanzialità sofferta e da una vorticosa mobilità) e di nuove forme rapaci e incolte di consumo dello spazio fisico: queste hanno lacerato l’ambiente urbano senza che la miope classe amministrativa (a tutti i livelli di competenze) si sia dimostrata in grado di gestire in tempo reale il fenomeno urbano generando o anche solo suggerendo adeguate risposte fisiche all‘abitare.
SPUGNE DI PIETRA IL RECUPERO DELLE CAVE DELLA PENISOLA SORRENTINA
Distese di ulivi secolari, coi loro tronchi nodosi e aggrovigliati, che visua-lizzano la difficoltà per la terra di subire il morso dell’aridità sempre incombente; suoli aspri ma ricchi, domati e recuperati alla coltura della vite; muri a secco, abilmente costruiti e spesso compenetrati da cespugli di perastro, di mirto e di alaterno, da ramaglie di leccio e di quercia spinosa; masserie di varia tipologia, fortificate o munite di semplici accorgimenti per la difesa; rustici dotati di colombaie turrite oppure di ovili, aie, palmenti e frantoi; ville superbe di una aristocrazia legata alla terra e casini per la villeggiatura dei borghesi che imitarono blasonati latifondisti; lievi alture lavorate dalla mano esperta del “faticatore”, l’architetto contadino che utilizza le pietre tolte dal campo ammucchiate nei siti più eminenti (le “specchie”).
SULLA RAPPRESENTAZIONE E PROGETTAZIONE DEL RESTAURO
Con l’avvento di nuove tecnologie a base informatica, il percorso progettuale in campo restaurativo, dovrebbe compiere al pari un mutamento di impostazione. Tecnologie innovative, non necessariamente prodotte per il proprio campo d’applicazione permettono difatti, non solo l’accesso facilitato al magma informativo, ma promettono, ottenendo come si evincerà di seguito, un approccio facilitato d’apprendimento e conoscenza in materia di architettura monumentale, restauro e soprattutto pre-visione delle qualità critiche di progetto di restauro. Prove su Floirac House ed il Bauhaus
BERLINO: UNA NUOVA CAPITALE PER IL TERZO MILLENNIO
Sono passati oltre cinquant’anni dalla sistematica distruzione della guer ra, dieci dalla caduta del muro. Berlino non è più una città di frontiera divisa tra tra Francia, Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, ma di nuovo la capitale della Germania, un grande Stato che ritorna di diritto con i grandi meriti di una politica attenta alla gente, ma anche alle necessità imprenditoriali. Il simbolo del cambiamento è il ritorno del Governo tedesco al Reichstag, la sede storica berlinese ristrutturata dall'architetto britannico Norman Foster, rimasta abbandonata per più di cinquant'anni.
ACHILLE LAITI - NELLE VALLI VERONESI TRA INDUSTRIA E ARTE
Esiste un’arte assolutamente spontanea che trae origine dalle tradizioni familiari e dagli elementi circostanti. Ci sono, a volte, le nuvole in cielo, altre i legni e le pietre della montagna che ispirano un’espressione leggibile della fantasia. Capita ad esempio che un abitante di un luogo di una pace veramente assoluta, e che si occupa di tutt’altro, un bel giorno trovi per caso una statuetta di pietra tenera raffigurante la Madonna e, per il solito caso del destino, gli sfugga dalle mani rotolando sul selciato del cortile fortunatamente senza subire danni. Si
FLORIANO BODINI: TRA CANDOGLIA, VIGGIU' E RHO
In coincidenza con il 415° anniversario della prodigiosa lacrimazione dell’effigie della Vergine Addolorata, il Santuario dell’Addolorata di Rho ha celebrato, pre sente il Cardinale Martini, la consacrazione del nuovo altare eseguito dallo sculture Floriano Bodini.
APRICENA JAZZ FESTIVAL
Anche quest’anno il Comune di Apricena ha organizzato la rassegna “Apricena Jazz - Suoni in cava” nella cava Pizzicoli all’interno del Distretto del Marmo di Apricena. E’ stata realizzata una pubblicazione specifica curata da Domenico Potenza promotore di “Nuove forme di comunicazione per la promozione del territorio”
MANGIASASS E PISASASS: LA TRADIZIONE DEL MARMO IN LOMBARDIA
Nella Milano dell’ottocento c’erano nelle strade anche tanti mestieranti costretti a farsi conoscere tra le voci e le grida. Gridava "el giazzèe" che portava il ghiaccio, "el sciostrèe" che vendeva la legna, "el strascèe" che comprava gli stracci e le cose vecchie, c’erano poi i saltimbanchi e tra questi i più scalchignati senza arte ne parte, ma una pancia da riempire gridavano: "le chi el paciasass" é qui il mangiasassi.
LE CAVE DI CANDOGLIA DEL DUOMO DI MILANO
Il Duomo di Milano é realizzato con un marmo bianco rosato che proviene solo dalle cave di Candoglia sul lago maggiore. Questo che segue é un breve resoconto storico dell' antica fabbrica del Duomo e della pietra che ha sempre lavorato Le cave iniziali si collocano sulla sponda nord del Toce, presso Candoglia . La prima di cui si ha notizia è quella detta "delle Piane" a soli 100 metri dalla riva del fiume Toce. Ai primi del 1400 fu aperta la cava "Maggiore" a quota 345 e, alla sua sinistra, ma poco più in basso quella del "Ciocarolo" il cui nome derivava dalla campanella o «cioca» che chiamava gli operai al lavoro.
LUCIANO DIONISI: PIETRA ED ARTE NELLA POESIA DELLE INTUIZIONI
a cura di Vincenzo Russi (Laboratorio Progetto Cultura) Per chi si interessa di arte e del riconoscimento di una produzione come opera d’arte, non può prescindere dallo studio dell’estetica. Difatti compito precipuo di questo campo è la determinazione di elementi di valutazione che siano comuni alla poesia, alla scultura, all’architettura, etc., tali per cui le espressioni artistiche prese in esame possano essere considerate appunto opere d’arte. Ma è universalmente noto che per quanto questa disciplina filosofica abbia avuto grandi sviluppi, pensiamo al A.G.Baumgarten, B.Croce, E.Kant, etc., questa non sia riuscita a stabilire in termini assiomatici un metodo di misurazione, quanto invece abbia dato strumenti di “lettura”.
UNA NUOVA STATUA PER LA BASILICA SAN PIETRO
Chi si è rechato a Roma per il tradizionale pellegrinaggio dell’anno Santo avrà trovato un po’ diversa la Basilica di San Pietro riportata com’era quattro secoli fa quando l’architetto Carlo Maderno e i settecento operai che vi lavoravano consegnarano la monumentale opera al Papa anche a nome del Bramante di Raffaello, Michelangelo, del Fontana e del Bernini. In questo ultimo lavoro sono stati necessari quasi cinquantamila interventi di stucco e molta tecnologia da terzo millennio fornita dall’ENI per eliminare le ferite dei secoli.
L’ ATTIVITA’ ESTRATTIVA NELLA REGIONE DI TEMPIO PAUSANIA
Generalità sull’attività estrattiva L’attività estrattiva ha raggiunto negli ultimi anni uno sviluppo tale da divenire una delle principali fonti economiche dell’isola: in particolare , la produzione dei blocchi di granito, che rappresenta il settore trainante, è risultato essere nel 1987, secondo dati forniti dall’ E.M.S.A. di 487.000 tonnellate, con un incremento di quasi il 100% rispetto alla quantità fornita cinque anni prima.
LA NOMENCLATURA COMMERCIALE DEI MATERIALI LAPIDEI
A riguardo dei diversi modi od espressioni con cui ci si rivolge alla pietra naturale vi e' una discreta confusione terminologica. Il termine generico “pietre” è utilizzato per designare tutte le rocce estratte a fini costruttivi o decorativi, mentre la denominazione “rocce ornamentali” indica le sole pietre lucidabili.
IL RADON: DEFINIZIONE
Del Radon se ne parla da anni, ma in modo abbastanza approssimativo tanto da far supporre che si tratti della solita azione messa in atto da materiali concorrenti per il discredito. L'articolo del "Corriere" fa invece precisi riferimenti scientifici tali da rendere necessari opportuni approfondimenti e non le solite generiche controbattute.
IL PROCESSO DI FORMAZIONE DEL MARMO
Il marmo è una delle rocce più utilizzate come materiale da costruzione e decorativo. La sua storia geologica é molto varia e travagliata a causa delle trasformazioni alle quali é soggetto prima di diventare marmo, come noi lo intendiamo. Il marmo é considerato roccia metamorfica di composizione carbonatica: ciò significa che una roccia già esistente, di natura carbonatica, subisce delle trasformazioni che la rendono marmo. Vediamo quindi qual'è il lungo cammino per arrivare al "prodotto finito".
LINEE GUIDA PER LO STUDIO DI FATTIBILITA' DI CAVE
ll lavoro di ricerca di nuovi materiali e un lavoro molto particolare e sicuramente poco conosciuto. Viene fatto in collaborazione con dei geologi locali nei vari paesi interessati a sfruttare le locali risorse di materiali lapidei. Generalmente si procede con delle prospezioni geologiche per individuare le aree di un certo interesse, e questo prima dell’intervento dei tecnici convocati per lo studio. Queste prospezioni sono in gran parte eseguite da geologi locali. Il tutto si basa sull’esperienza del tecnico incaricato a redigere lo studio, che dovrà conoscere oltre alla parte geologica, anche la parte tecnico-estrattiva del materiale. Occorre dunque che abbia una lunga esperienza nella coltivazione di cave: sia di materiali calcarei che silicei. Engineering e know-how circa la coltivazione di cave per il “dimensional stone” sono conoscenze essenziali per il tecnico incaricato.
I COLORI DELLE PIETRE NATURALI
ll colore può essere definito dalla presenza di minerali cosiddetti idiocromatici, oppure a causa di pigmentazioni varie di natura, inorganica e organica. I minerali idiocromatici presentano sempre lo stesso colore pur contenendo alcune impurezze: così la calcite, la dolomite e in parte il quarzo (che in realtà è un minerale allocromatico) danno alla pietra una colorazione bianca o leggermente grigiastra; la clorite e l’antigorite portano un colore verde-verdastro; anfiboli, pirosseni e miche caratterizzano le rocce con prevalenza di questi minerali con colore nero.
L'EMERGERE PERIODICO DEL PROBLEMA RADON
Sulla stampa a larga diffusione riemergono con periodica frequenza allarmanti informazioni sulla presenza di Radon nelle pietre naturali in quantità tale di sconsigliarne l'uso. E' da oltre vent'anni che il Radon fa parte della letteratura scientifica e alimenta una serie di conclusioni che non trovano un effettivo riscontro,
LA LINEA 3 DELLA METROPOLITANA DI MILANO
La pietra della pavimentazione ad esempio, presentando una piacevole alternanza tra il lucido e il ruvido, accompagna queste linee in una doppia funzione, la prima estetica che interrompe la monotonia continua delle precedenti realizzazioni completando la ricercatezza degli accessori, la seconda come facile riferimento di percorso utile anche ai non vedenti che seguendo i rilievi possono avvicinarsi ai treni con maggiore sicurezza. Tutte le stazioni sono esteticamente uguali ed hanno il granitello di Aurisina come elemento dominante dell’
UNA NUOVA VESTE PER LA PIAZZA DEL DUOMO DI MILANO
Scelte fatte da molti architetti famosi tutti attenti al rispetto delle tradizioni e, finalmente, anche per le pietre utilizzate. Alla scelta di rinnovare la pavimentazione della piazza simbolo di Milano dove si affaccia il Duomo utilizzando una delle pietre storiche, il Rosa Baveno che, insieme al Candoglia , al Ceppo bergamasco alle pietre di Saltrio e Viggiù hanno dato origine alla città.
PIAZZA DI ASSISI: IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE
E’ quella della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco e voluta con materiali provenienti da Italia, Israele, Cina, Brasile. La piazza è uno dei luoghi più frequentati dai cristiani. E dopo che lì ha avuto una lunga gestazione, dal momento che sono state necessarie lunghe ricerche e verifiche per passare alla fase operativa, ora l’opera è finalmente terminata. Così la pavimentazione della Piazza Inferiore della Basilica di Assisi.
PER LE CHIESE - ADEGUAMENTI RESTAURI NUOVE EDIFICAZIONI
La Nota della Conferenza Episcopale Italiana del 31 maggio 1996 sull’adeguamento delle chiese secondo la riforma liturgica della Commissione episcopale per la liturgia della Conferenza Episcopale Italiana é un documento che promuove il compimento delle indicazioni emerse attorno al Concilio Vaticano II sullo spazio liturgico. Molti sono stati i pronunciamenti della Conferenza Episcopale Italiana sull’argomento ed interessano gli architetti, i parroci, gli artisti e si spera ... i marmisti)
IL CEPPO DI GRE': L'ALTRA PIETRA DI MILANO
Quando si pensa alla pietra di Milano viene naturalmente in mente il Candoglia, la pietra piemontese dell'altro lato del lago Maggiore che ha fatto imponente il Duomo e per la quale si è impegnato perfino Leonardo per trasportarla più facilmente. Ma è un'altra la vera pietra che ha fatto grande Milano impiegata perfino per costrure le antiche chiuse. Si tratta di un conglomerato, una pietra calcarea grigia che allora si trovava nelle gole ripide dell'Adda proprio dove ora passa l'autostrada al confine tra Milano e Bergamo e in parte lungo l'argine del Brembo poco dopo Bergamo
MILANO E LA PIETRA NATURALE
Il rapporto millenario tra la pietra e le città, L'esempio milanese della ricerca delle origini delle pietre lombardo-piemontesi che l'hanno fatta grande e che ritornano nei principi del moderno vivere urbano. Questa ricerca parte proprio dai luoghi estrattivi dove la "pietra nasce", dagli approcci diagnostici, dagli studi estetici e dalle decisioni che fanno di un progetto un'opera destinata a durare per secoli proprio come pietra insegna. "Dalla cava alla bottega del marmista, l'abbinamento è sempre stato vincente."
IL CEPPO DI GRE' ANCHE PER IL PALASPORT DI TRENTO E I NAVIGLI LEONARDESHI
Dopo aver rivestito una parte di Milano (gli ultimi lavori alla Bicocca dove l’architetto Gregotti ha richiesto quasi 5.000 metri quadrati di lastre), il centro olimpico e la metropolitana di Monaco, il Palazzo dei congressi di Amburgo, il progetto Broadgate "1" a Piccadilly e tanti altri la pietra bergamasca estratta tra Castro e Riva di Solto, aggiunge alla sua lunghissima serie di realizzazioni anche il palazzetto dello sport di Trento.
LE PIETRE ORIGINALI DELLA BERGAMASCA
Eredità storico culturale e preziosa georisorsa del territorio bergamasco. di Grazia Signori (geologo) ricercatrice del CNR.
LA POSA IN AREA PUBBLICA DEI MATERIALI LAPIDEI
Accennare genericamente a tutte le tipologie d'impiego di questi materiali negli esterni sarebbe comunque riduttivo: ogni situazione richiederebbe attenzione e approfondimento. Facendo la scelta di affrontare in modo approfondito il tema dei rivestimenti esterni e dedicando a questo argomento i capitoli che seguono,
GLI USI DELLA PIETRA NATURALE
di Alfredo Arnaboldi. Come tutti sanno il marmo è stato fin dall’antichità classica il materiale più apprezzato per numerosissime tipologie di realizzazione; pensiamo alle sculture marmoree con cui gli imperatori romani ornavano le sale del senato e delle proprie ville, ai palazzi della Roma imperiale, alle stesse strade romane da sempre realizzate in porfido e arrivate in ottimo stato fino ai nostri giorni.
BAVENO E LA SUA PIETRA
Arredo urbano e sistemazione ambientale, non solo per le città e' un’esempio dato proprio da Baveno, che celebra la sua pietra con il rifacimento del lungolago dove erano già presenti alcuni elementi fortemente “radicati” nella memona collettiva e caratteristici dell’immagine del luogo.
DECENNALE DELL'ASSOCIAZIONE MARMISTI DELLA REGIONE LOMBARDIA
Dieci anni fa con la determinazione, l' impegno e la capacità creativa di alcuni imprenditori marmisti è nata la nostra Associazione. L'Associazione Marmisti della Regione Lombardia si è infatti  costituita il 10 luglio 1996 tra Aziende lombarde operanti nel settore estrazione, lavorazione, posa e commercio delle pietre naturali. Un anniversario è come un segno nella memoria. La nostra realtà collettiva, è cresciuta grazie alla forza ed alle idee chi  l' ha creata, e di tutte le associate che mano a  mano si sono unite, apportando i loro contributi di professionalità  e di conoscenza. Ogni anniversario è anche l' occasione per guardare al futuro, con le difficoltà sempre più acuite, l' Associazione potrà far tesoro dell' esperienza passata che ha permesso il superaimento delle cento adesioni, il riconoscimento delle istituzioni e dei professionisti che si rivolgono al nostra associazione come punto di riferimento italiano ed estero del comparto lavorazione pietre naturali.
SPORTELLO LEGALE
IL RESTAURO CONSERVATIVO DELLA FACCIATA DEL DUOMO DI MILANO
Milano, Dicembre 2005. Compiuto ormai al 70%il restauro della facciata del Duomo, la Veneranda Fabbrica del Duomo ha sostitito ad ora 1346 pezzi per un totale di 150 m3. di Candoglia, sono state rinforzate strutturalmente le 12 Guglie della facciata e ripristinati i condotti di scarico dell’acqua pluviale.







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