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PIAZZA DI ASSISI: IL RIFACIMENTO DELLA PAVIMENTAZIONE
31. July 2006 13:22
(last updated: 10. February 2010 12:01)
Pubblicato in ARCHITETTURA

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E’ quella della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco e voluta con materiali provenienti da Italia, Israele, Cina, Brasile. La piazza è uno dei luoghi più frequentati dai cristiani. E dopo che lì ha avuto una lunga gestazione, dal momento che sono state necessarie lunghe ricerche e verifiche per passare alla fase operativa, ora l’opera è finalmente terminata. Così la pavimentazione della Piazza Inferiore della Basilica di Assisi.

E’ quella della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco e voluta con materiali provenienti da Italia, Israele, Cina, Brasile. La piazza è uno dei luoghi più frequentati dai cristiani. E dopo che lì ha avuto una lunga gestazione, dal momento che sono state necessarie lunghe ricerche e verifiche per passare alla fase operativa, ora l’opera è finalmente terminata. Così la pavimentazione della Piazza Inferiore della Basilica di Assisi.
La gestazione è stata davvero lunga.
Sin dal 1993 i progettisti - gli architetti Paolo Leonelli e Mario Struzzi - hanno proposto l’idea di utilizzare per la pavimentazione della Piazza Inferiore della Basilica di San Francesco materiali provenienti da tutto il mondo per confermare, anche nella concretezza della pietra, l’ecumenismo del luogo nel nome di Francesco e delle iniziative di dialogo fra le religioni espresse dallo stesso Giovanni Paolo II. L’idea è stata immediatamente adottata dai Francescani perché si inseriva nella storia secolare delle due chiese e del convento. Ma le ricerche e le verifiche hanno poi fatto allungare i tempi.
Alla fine il progetto ha visto lo sbancamento totale dell’asfalto, il rifacimento degli impianti, il getto di una platea di calcestruzzo di spessore 20 cm e quindi la posa delle pietre con il sistema tradizionale, in quanto c’erano da compensare notevoli differenze di spessore.
Lo spazio rinnovato è di circa cinquemila metri quadrati in cui sono stati utilizzati, con una regolare alternanza, numerosi materiali.
Quelli di origine italiana sono la Trachite Zovonite proveniente dai Colli Euganei; la Pietra di Gravina, proveniente dalla località Grotte Marallo; la Pietra Rosa di Assisi, ottenuta dalle cave locali. Provengono da altre parti del mondo: la Pietra di Gerusalemme dalla Cava di Hebron; Yang Shan Granite dalla città cinese di Nang An; la Quarzite Rosa Flamingo dal Brasile; il Granito Giallo Duna dalla Namibia.
Il costo complessivo dell’intervento è stato di 9 miliardi di lire, finanziati con la legge del Giubileo. Ed ha consentito l’intero restauro e consolidamento della Piazza Inferiore della Basilica oltre al restauro dei porticati, della scala settecentesca a due rampe, di tutti i muraglioni perimetrali e la riparazione dei gravi danni del terremoto del settembre 1997, con lo scavo di alcune migliaia di metri cubi di terreno di riporto ritrovato al disotto della piazza.
L’opera è stata compiuta in soli dodici mesi. Vediamo ora in che cosa è consistito l’intervento Mapei. La pavimentazione, fatta in lastre di marmi provenienti da varie parti del mondo e con una posa a secco su sabbia, aveva la necessità di essere bloccata con una stuccatura in grado anche di incollare le lastre e di essere meccanicamente resistente per la carrabilità, dal momento che l’area era destinata a parcheggio.
E’ stato quindi utilizzato Stabilcem, caricato con sabbia per renderlo meno fluido e quindi per evitare che nelle zone con pendenza il prodotto scivolasse verso il basso.
Questo prodotto risponde anche alla richiesta della Soprintendenza che non voleva l’aspetto “lucido” di una resina ma l’opacità della malta.
Sono state posate lastre di diversi formati dello spessore di 10 cm; la posa è stata eseguita a correre con fughe da 1,5 cm. Il lavoro è stato effettuato in modo tale da permettere il traffico pedonale.







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