Dopo la rimozione meccanica delle impurita' (spazzolatura) si consiglia normalmente la pulizia con un detergente neutro (ph 7) diluito in acqua (concentrato per i nuovi pavimenti).
Per la pulizia delle pietre naturali sono assolutamente da evitare:
- I prodotti acidi sui marmi (es. alcool o acido muriatico) che avrebbero un effetto corrosivo e renderebbero ruvida e opaca la superficie del marmo perdendo la lucidatura. L'alcool denaturato (quello colorato di rosa) ha un pH compreso tra 5,0 e 6,0 ed essendo blandamente acido non deve mai essere usato come detergente sulle pietre naturali calcaree come marmi, onici, ardesie, travertini e arenarie. Alla lunga l'alcool rovinerebbe la lucidatura a causa della corrosione della calcite. Vale lo stesso per aceto e succo di limone, neanche diluiti. Sui marmi e le rocce calcaree in genere, nel caso ci siano macchie forti per cui non basta il detergente neutro, si usa l'ammoniaca che è basica
I silicati come graniti, gneiss, serpentini, beole, serizzi, quarziti invece sono resistenti agli acidi deboli come alcool, aceto, citrico e anche ad alcuni acidi forti che si usano nella pulizia domestica come l'acido muriatico (solforico). In ogni caso si consiglia di usare gli acidi forti solo in casi estremi e avendo provato prima tutti gli altri detergenti meno potenti nella vostra lotta contro lo sporco.
Non usare mai su nessuna pietra naturale, graniti compresi, prodotti detergenti che contengono l' acido fluoridrico (HF), che ha il potere di sciogliere completamente il quarzo che compone i silicati - non parliamo del calcare - o l' acido fosforico (H3PO4). Prestare attenzione anche all' acido cloridrico (HCL) che in alcuni casi porta ad alterazioni del colore (macchie) o rigonfiamenti su alcuni silicati. Il cloridrico al 40% viene a volte usato per recuperare un pavimento in granito molto degradato ma questo non è un intervento di pulizia perchè restaura il pavimento al colore iniziale corrodendo - asportando - la parte superficiale del materiale. Non sono interventi da fare da soli senza consulenza.
- I prodotti anticalcare: marmi, travertini, ardesie, onici sono infatti quasi interamente costituiti da calcare e si formebbero cavita' per discioglimento della calcite. Contro le incrostazioni di calcare su pavimenti e rivestimenti interni i trattamenti preventivi superficiali sono una ottima assicurazione. Di solito le deposizioni di calcare si hanno nei bagni a causa della durezza dell'acqua potabile anche in questi casi è il trattamento idro-oleo repellente superficiale, che deve essere fatto contestualmente alla posa, che non permette al calcare di incrostarsi. I graniti, serpentini, serizzi, quarziti non essendo di calcare ma interamente di silicio sono resistenti ai comuni acidi anche se usarlo come detergente proprio non è il caso siccome è specifico per i sanitari e non per le pietre naturali (potrebbe corrodere o dare aloni innaturali anche sui silicati). Chimicamente gli anticalcare sono dei forti acidi e a volte contengono anche il temibile acido fosforico o l'acido fluoridrico
Infatti le eventuali incrostazioni di calcare non si tolgono mai dalle pietre naturali con il cosidetto anticalcare ma con blandi acidi che possono sciogliere allo stesso modo il carbonato di calcio anche se con maggiore lentezza.
In questi casi possono essere rimossi dai marmi e rocce calcaree in genere con un acido debole come l'acido citrico o l'alcool denaturato diluito in moltissima acqua. Per i graniti va bene un acido debole concentrato. Sciacquare via l'acido con particolare cura per i calcari per fermare la reazione corrosiva. Questa soluzione va usata solo davanti alla macchiatura conclamata da calcare. Con i marmi, nel caso serva un trattamento d'impatto, si usa l'ammoniaca diluita come abituale detergente. In casi estremi la candeggina domestica (ipoclorito a bassa concentrazione) con effetto sbiancante.
Se il pavimento è sottoposto a un forte traffico deve essere sciacquato e risciacquato giornalmente con acqua e detergenti neutri diluiti non acidi o fortemente alcalini. Particolare attenzione deve essere rivolta allasportazione dei materiali sabbiosi, abrasivi, che possono essere trasportati dallesterno. Prima di ripercorrerlo verificare che sia perfettamente asciutto. La periodica lucidatura manuale o meccanica attraverso lapplicazione di cera ha anche uneffetto protettivo ed idrorepellente per conservare loriginale lucentezza nel tempo. Assolutamente da evitarsi detergenti aggressivi ed abrasivi contenenti, acidi, alcali forti od altri componenti abrasivi che provocano un attacco chimico o fisico sulle superfici (meglio ripetersi). Sul marmo gli acidi reagiscono con il carbonato di calcio compromettendone la lucentezza. Il granito è estremamente più resistente. Gli interventi di manutenzione sono dovuti per lo più alle reazioni della posa e ad eventi eccezionali come rotture, cadute di oggetti pe santi, acidi e alla normale usura.
A lavoro finito i marmi e i graniti esprimono il loro splendore naturale rendendo piacevole ogni luogo ovunque si trovino dai pavimenti dei grandi alberghi al bagno di casa. Per il loro mantenimento ci sono varie procedure per ogni esigenza. Si parte dalla più semplice che è la rimozione quotidiana di polvere e sporco, estremamente importante per garantire la bellezza di marmi e graniti.
TIPI DI DETERGENTI
Normalmente il detergente deve essere neutro, ma in certi casi non basta a pulire e si deve ricorrere a soluzioni diverse come l'ammoniaca o la candeggina che vanno bene su tutte le pietra naturali.
I detergenti sono i prodotti chimici impiegati nella pulizia e appartengono a diverse categorie secondo la composizione ed il tipo di materiale su cui possono essere utilizzati. In linea generale, si distinguono i prodotti a base acida da quelli con reazione alcalina, insieme ai composti che appartengono al gruppo dei tensioattivi, dei sali solubili (in tutto o in parte) oppure dei solventi estrattivi da utilizzare per particolari impieghi. I composti a base acida (es. acido muriatico) risultano inadatti al trattamento su pietre carbonatiche come marmi, calcari ornamentali, tufi calcarei, travertini e arenarie a matrice calcarea, ma possono essere impiegati su pietre a base silicea come graniti, porfidi, serizzi, beole e quarziti.
I composti a base alcalina, l'ammoniaca ad esempio, sono impiegati soprattutto per i marmi, calcari ornamentali, tufi calcarei, travertini, arenarie a matrice calcarea, ardesia che non sopportano i prodotti acidi, ma naturalmente vanno bene anche sui graniti.
Per superfici levigate o lucide vanno usati solo prodotti a bassa concentrazione e con grado di acidità delle soluzioni (ph) di poco superiore alla neutralità, mentre su materiali compatti e non molto sensibili è possibile ricorrere a soluzioni concentrate per esercitare unazione più drastica di diluizione.
In tutti i casi, dopo il lavaggio con soluzioni basiche o acide, occorre sempre inibire lazione del detergente lavandolo via con acqua o con particolari sostanze neutralizzanti in modo da limitare il potere corrosivo ed eliminare la maggior parte dei sali che possono formarsi per reazione con i materiali a vista.
Prima dellapplicazione di prodotti detergenti sono consigliabili delle prove che ne determinino lefficacia perché lazione su superfici molto alterate e in presenza di superfici a elevata porosità esiste il rischio di penetrazione del detergente senza poi la possibilità di asportazione con il lavaggio finale.
Altri detergenti sono espressamente dedicati alleliminazione di macchie di ruggine, verderame, macchie di cemento ed altro.
RESINE E CERE
Le resine e le cere hanno una funzione leggermente protettiva, in quanto creano uno strato superficiale per offrire una certa resistenza allazione dellacqua e, in misura minore, degli oli.
MACCHIABILITA'
In genere su tutte le pietre naturali con prevalente composizione di carbonati di calcio (calcare) come i marmi, travertini, onici (alabastri), ardesie, breccie dovrebbe essere gia' stato steso alla consegna un trattamento protettivo idro-oleorepellente a protezione della superficie lucidata perche' anche liquidi debolmente acidi come succo di limone o bevande come la Coca Cola potrebbero avere effetto macchiante che risalterebbe maggiormente su un materiale dal colore chiaro e omogeneo.
I materiali naturali a base di silicati (quarzo, feldspato, mica) come graniti, quarziti, porfidi, serpentini e beole sono invece piu' resistenti e meno sensibili agli attacchi chimici anche se possono esseri corrosi da alcuni forti acidi.
Marmi e graniti inoltre non sono del tutto impermeabili all'acqua a causa della loro porosita' con conseguente rischio di efflorescenze saline per trasporto di sali diluiti nell' acqua o della formazione di macchie gialle /rossastre per ossidazione del ferro che e' il problema tipico di alcuni marmi tra cui i bianchi di Carrara.
Tutti questi inconvenienti sono risolti da un adeguato trattamento superficiale che chiude le porosita' microscopiche. Il trattamento idrooleorepellente e' buona norma che sia gia' stato fatto alla consegna e non e' parte della manutenzione ordinaria che comprende invece pulizia ed eventuale lucidatura.
Nel caso di vecchi pavimenti luso di un Decerante permette di eliminare tutte le tracce di vecchie cere emulsionate a base di cere naturali, sintetiche e resine eventualmente presenti e per rimuovere lo sporco in profondità senza intaccare il lucido originale del materiale. Per la pulizia periodica dopo leliminazione delle cere vecchie, è invece sufficiente utilizzare un Detergente specifico per i marmi presente in commercio. Per i nuovi pavimenti pulire con un Detergente concentrato. Sono gradevolmente profumati e con pH appositamente studiato per la pulizia a fondo dei marmi e di tutti i materiali lapidei senza danneggiarli. Diluiti in acqua nelle dosi consigliate la loro azione è concentrata sullo sporco senza intaccare il marmo.
Per soluzioni estreme davanti a pavimenti con particolare degrado da tempo si puo' tentare un recupero con detergenti basici (ammoniaca, candeggina) diluiti in acqua che hanno effetto sbiancante, e' consigliabile chiedere comunque un parere ad un esperto in questi casi o comunque se proprio non si resiste da fare esperimenti con dei detergenti molto forti (per esempio basici) almeno fate prima una prova del risultato su una piccola parte non troppo visibile del pavimento. Va tenuto presente che le pietre naturali variano molto tra loro, i pavimenti esterni in cubetti di porfido sono quasi immortali, i pavimenti in marmo bianco lucido (che si mettono solo all'interno per la scivolosità che avrebbero da bagnati) sono invece tra i più sensibili. (anche i vestiti bianchi si sporcano prima di quelli scuri)
La lucidatura con cera di norma segue la pulitura delle superfici lucide in marmo anche se puo' essere realizzata anche sui graniti con valore protettivo. La miglior resa si ottiene con prodotti industriali specifici da qualche tempo disponibili anche presso la grande distribuzione.
I lucidanti in pasta sono concentrati di cere nobili dissolte in solvente non infiammabile. sono prodotti in pasta ideali per la lucidatura finale di marmi, graniti e pietre lucide disponibile in vari colori: (incolore, nero, verde, rosso, giallo, marrone). Asciugano rapidamente, creando una superficie durissima, formando un lucido di altissimo effetto e di lunga durata. Si applicano sfregando a mano o a macchina con paglia dacciaio fi ne, feltro o panno di lana asciutto. il risultato è lucido senza aloni e di lunga durata grazie alla composizione che penetra nelle porosità, chiudendole ed eliminando le piccole crepe.
Per ottenere un risultato brillante bisogna strofinare con un cencio pulito, oppure con paglietta di ferro fine o spazzola di setola dura. Per ritardare lasciugatura vanno invece diluiti con acquaragia. Con un litro si possono trattare dai 30 ai 60 m2.
I lucidanti liquidi sono a base solventi non infiammabile studiati per ravvivare i colori e la bellezza di marmi, graniti e pietre lasciando un gradevole aspetto bagnato. Luso più classico nellambiente domestico è quello con la classica lucidatrice o manualmente con luso di panno in lana della normale pulizia.
Quelli con silicone modificato sono specifici per la lucidatura e protezione in fase di produzione di piastrelle, lastre e filagne in marmo, granito, agglomerati, terrazzo dopo la levigatura. La speciale formulazione consente anche luso manuale per lucidare e proteggere zoccolini, rivestimenti interni ed esterni, alzate e monumenti.
Esiste anche una versione a base siliconica indicata per la quotidiana manutenzione di bronzi, acciai e metalli lucidi in genere, gli accessori che normalmente si uniscono alla pietra naturale. Non contiene solventi, non intacca le vernici o le patine dei bronzi moderni e non danneggia lozono.
Trattamento dei pavimenti
Come primo trattamento utilizzare una Cera Liquida per ottenere un lucido caldo, secco e duraturo. La migliore è quella con una concentrazione che consente unottima diluibilità in acqua, aumentandone notevolmente la resa e conservando un ottimo profumo. Deve resistere per molto tempo al calpestio e non creare aloni e non contenere resine che creano pellicole antiestetiche.
La versione spray si presenta con un prodotto schiumogeno adatto alle esigenze di pulizia e lucidatura. in una sola passata. La presenza di cere nella sua composizione aumenta la lucentezza e durata nel tempo su marmi, graniti, ma anche legno verniciato. Non contiene cloro fl uoro carburi e non danneggia lozono.
Mantenimento dei pavimenti
Dopo il primo trattamento è consigliabile lutilizzo di un prodotto specifico per il veloce e semplice mantenimento di pavimenti in pietre naturali e agglomerate. I Lavalucidanti vengono utilizzati per riunire in una sola operazione il lavaggio e la lucidatura.
Rilucidatura
Nel caso di pavimenti molto vecchi, che non riescano ad acquistare lucido con la normale procedura, è indicato lutilizzo di prodotti particolari che, grazie ad uno speciale agente vetrificante ed alluso della monospazzola, indurisce la superficie dando un lucido duraturo similare alla lucidatura del marmista. I prodotti cristallizzanti sono indicati per interventi di manutenzione per rilucidare e indurire i pavimenti in marmo ed agglomerati di marmo, senza limpiego di cere e resine è necessario avere a disposizione una monospazzola equipaggiata con disco in paglia dacciaio che provoca una reazione termochimica chiamata cristalizzazione, con la quale si ha lo scioglimento superficiale del carbonato di calcio (componente naturale del marmo) da parte di acidi deboli, i quali danno come risultato, mediante miscelamento con un agente vetrificante contenuto nel prodotto, una superficie brillante ed estremamente dura, simile al vetro. Chiude completamente le porosità, rende il pavimento molto più resistente al calpestio.
Per ottenere il miglior risultato bisogna lavare bene il pavimento con specifici prodotti non degradanti. Per pavimenti molto sporchi o molto vecchi si possono anche utilizzare trielina o candeggina da sciacquare bene e lasciare asciugare bene perchè non devono rimanere tracce di cere vecchie o grassi)
Dopo aver inumidito in modo uniforme con uno straccio o lo spruzzatore la superficie da trattare bisogna immediatamente passare la monospazzola con un rotolo di paglia di ferro con un lento scorrimento.
Il vetrificante si asciugherà sulla superficie creando lazione termochimica della cristallizzazione.
Per le macchie ostinate ogni pietra è diversa dalle altre e ci sono infiniti metodi ed eccezioni per risolverli.
Di norma la sola azione meccanica rimuove l'incrostazione ma lascia la macchia dovuta alla penetrazione di materiale macchiante nei pori della pietra. Di fronte a casi estremi, come dei graffiti con spray al silicone, ci sono pietre che sopportano serenamente i solventi come la trielina e l'acquaragia, o anche gli acidi usati nella pulizia domestica come il muriatico: graniti, serpentini, quarziti, beole, serizzi. Per i marmi è meglio provare prima con l'ammoniaca domestica.
Se la macchia è dovuta all'uso di anticalcare su un marmo, alabastro, breccia, arenaria, ardesia che sono fatti di calcare allora non è una macchia ma una corrosione superficiale che richiede la rilucidatura della parte lesa. Invece graniti, serpentini, quarziti, beole, serizzi non sono per niente di calcare ma di silicati e non temono questo problema.
Tutte le altre macchie particolarmente tenaci e evidenti quali olio, grasso industriale, grassi alimentari, caffè, etc. possono essere eliminate con prodotti in pasta di recente immissione sul mercato. Appositamente formulati per leliminazione di macchie su materiali lapidei quali marmi, graniti, pietre calcaree, ardesia e onici non intaccano il lucido del materiale, non lasciano aloni e consentono di ripristinare loriginale bellezza del materiale. La composizione chimica permette di assorbire in profondità la maggior parte delle macchie particolarmente resistenti. Si applicano stendendo con una spatola o con una paletta uno strato dello spessore di circa 5 mm. che va poi coperto con un film plastico (esempio il polietilene) per creare la necessaria umidità per mantenere la pasta morbida e rendere più efficace lassorbimento della macchia. Dopo 2 o 3 ore, il film plastico va rimosso e dopo circa 8 10 ore, a seconda della temperatura ambiente, si può procedere allasportazione della polvere con una spazzola.
Perfino il toner da fotocopiatrice penetrato profondamente nei pori della pietra naturale del pavimento può essere tolto con un po' di ostinate applicazioni degli antimacchia e succhiamacchia presenti in commercio.
Una volta finito qualunque sostanza abbiate usato per smacchiare deve essere rimossa lavandola via con acqua.
In ogni caso i recuperi di macchie estreme sono sempre esperimenti e si deve prima provare su una piccola parte non in troppo in vista e il consiglio migliore in questi casi è chiedere un parere gratuito a chi la pietra naturale la cura di lavoro.
L' esposizione agli agenti degradanti e usuranti se posta su un continuum varia in funzione
- dell'utilizzo: e' massima per i pavimenti esterni minima nei rivestimenti interni,
- della composizione chimica del materiale, gli alabastri (detti onici odiernamente) sono teneri e poco resistenti agli agenti chimici mentre i graniti sono duri, resistenti all' usura e temono solo alcuni forti acidi da cui vengono corrosi.
- della sua omogeita' cromatica e del colore stesso, sui bianchi omogenei le macchie risaltano subito su un marmo policromo scuro molto meno
- della lavorazione superficiale, una superficie lucida e' sempre piu' delicata di una lavorazione naturale a spacco di cava.
- del clima, temperatura, pioggia, venti sono agenti attivi sulle applicazioni esterne
- inquinamento dell'aria e dell'acqua piovana per le applicazioni esterne, per gli interni si deve porre attenzione ai bagni dove nel circuito dell'acqua calda possono essere immessi, durante le manutenzioni delle condutture delle caldaie, liquidi corrosivi che poi vengono trasportati nei bagni. In questi casi la salvezza viene dai trattamenti protettivi preventivi che chiudono i pori del materiale rendendolo impermeabile agli inquinanti portati dall'acqua.
Per gli oggetti di arredamento sono in commercio prodotti cremosi e ecologici, esenti da solventi, a base acqua per interno ed esterno. Ideali per la lucidatura di marmo, granito, pietre naturali anche in locali con scarsa areazione, permettendo di ottenere risultati che in precedenza erano possibili solo con luso di solventi. Il loro compito è quello di chiudere piccole crepe ed i pori.
un pavimento degradato anche nei casi piu' estremi in cui la parte superficiale del materiale sia irrecuperabile puo' tornare nuovo rilevigandolo e rilucidandolo con macchine specifiche nel processo di levi-lucidatura ed eventuale stuccaggio di fessure con mastice di colore compatibile. Il costo e' minore rispetto ad un pavimento nuovo oltre a essere un recupero che evita sprechi ambientali di materiali unici e storici.
Il pavimento lucido in pietra naturale pulito correttamente mantiene per secoli il suo aspetto senza alterarsi o diventare opaco, il passaggio contribuisce a mantenerli lucidi come si vede nei pavimenti secolari delle chiese o dei portici di piazza Duomo a Milano per il continuo lavorio di abrasione dei piedi.
Se si verifica una opacizzazione (perdita di riflettanza) vuol dire che il materiale - tipicamente un marmo - per un qualche motivo sta perdendo la levigatura superficiale e servirebbe un trattamento protettivo, la cristallizzazione superficiale ad esempio che lo renderebbe simile ad un granito per resistenza.
QUALCHE DICERIA DA SFATARE
Purtroppo leggiamo in internet sequenze ripetute di inesattezze e falsità sulle pietre naturali probabilmente per spaventare il consumatore e indirizzarlo verso qualcosa 'che non si macchia mai' (Fatto peraltro non vero). Tra tutte citiamo l'incredibile affermazione di non appoggiare le pentole calde sul granito perchè si macchia per il calore, cosa assolutamente impossibile. Il granito ritorna lava vulcanica verso i 3000 gradi ma a quel punto vi si fonderebbe prima la pentola in acciaio, il forno, il vetro, la cucina intera e la casa stessa. Le pietre naturali non sono fatte di plastica o di resine sintetiche come molti prodotti di imitazione, non sono composti organici, sono decisamente inerti al calore. In pietra si fanno anche i caloriferi, caminetti, stufe, piani cottura e chiaramente non si sciolgono ne si macchiano per il caldo.
Un altra falsa affermazione degna di essere smentita categoricamente richiede di usare solo detergenti neutri sui graniti mentre parlando del gres, che seppur artificiale è chimicamente analogo, ci informano che la pulizia del gres porcellanato e' molto semplice. Ovviamente questo è impossibile. Gres e granito sono analoghi chimici (silicati), se uno dei due non si rovina con l'ammoniaca è impossibile che l'altro lo faccia.
Veramente da ridere la raccomandazione che abbiamo letto di evitare detersivi liquidi sui marmi e calcari in genere e usare solo acqua e saponetta per la pelle.
Infine vi lasciamo per ultima la più enorme di tutte, tenetevi forte: 'nessuna sostanza detergente pulisce a fondo il marmo se non rovinandolo'. Nessuna, il marmo viene corroso da tutto: acidi, neutri e basi, perfino dai detergenti specifici per marmo oppure dal sapone di Marsiglia. Per essere sicuri di essere capiti infatti aggiungono anche che l'ammoniaca danneggia il marmo.
E' incredibile come vengano scritte e ripetute da diverse fonti queste affermazioni palesemente false. Non ci stancheremo mai di ripetere che sulle rocce si possono benissimo e senza problemi usare i detergenti basici. L'ammoniaca domestica al 3% anzi viene indicata da tutti coloro che sanno di cosa parlano. Poi stranamente ci troviamo a doverci difendere da questo mare di falsità ripetuto in ogni dove.
Eppure per sapere la verità bastava chiedere ad un marmista, a chi fa prodotti per la pulizia o anche semplicemente ad una massaia italiana che ha il marmo in casa. La distanza tra ignoranza e malafede a volte risulta difficile da definire. In genere comunque prima di scrivere una sola riga sulle pietre naturali si dovrebbe leggere almeno un po' di chimica.
Se non altro chiediamo a voi lettori di avere un approccio critico a tutte queste affermazioni, informatevi se potete perchè la chimica non è un opinione, mettete sempre in dubbio ogni frase. Anche le nostre. Sono le bugie ad avere le gambe corte. Tutti i marmisti che sentirete confermeranno quello che abbiamo detto.
Sul mercato esistono diversi prodotti detergenti, protettivi, antimacchia e antigraffiti studiati apposta per le pietre. Per ogni problematica particolare compresi i casi che sembrano disperati vi consigliamo di contattare direttamente l'ufficio tecnico della nostra associata Bellinzoni specializzata da sempre per il settore delle rocce ornamentali.