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TRATTAMENTI PROTETTIVI PREVENTIVI PER LE PIETRE NATURALI
21. February 2010 22:41
(last updated: 20. April 2021 15:00)
Pubblicato in CURA E RESTAURO

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Bisogna prima di tutto valutare il tipo di pietra, la finitura, le condizioni ambientali, la collocazione, la destinazione d’uso: pavimentazione veicolare o pedonale, esterna o interna, rivestimento verticale. Negli interni è soprattutto l’infiltrazione di sostanze liquide a causare problemi in particolari applicazioni in bagno o in cucina.

(foto: onice retroilluminato della Cogemar di Carrara, cliccare per ingrandire)

Cibi, caffè, bevande, oli essenziali o da cucina, saponi possono portare alla formazione di macchie la cui totale rimozione può essere difficoltosa. Per prevenirle è norma settoriale l’utilizzo su pavimenti e rivestimenti di protettivi per evitare la penetrazione all’interno della pietra. quindi una manutenzione più facile e veloce. All’esterno è invece l’acqua a provocare i danni. L’infiltrazione è infatti il fattore scatenante della maggior parte dei processi di deterioramento dei materiali da costruzione. Si pensi ad esempio ai danni che possono causare i cicli gelo/disgelo.
Se in condizioni di bassa temperatura l’acqua si infiltra nei pori della pietra e successivamente si trasforma in ghiaccio, aumentando di volume sottoponendo i materiali ad una fortissima pressione dall’interno fino a disgregare la superficie. Un fenomeno meno conosciuto, ma dal meccanismo simile al precedente è l’infiltrazione nei materiali da costruzione dei sali disciolti in acqua (ad esempio i solfati che derivano dalle piogge acide, il cloruro di sodio usato come antigelo in strada, sali di varia natura contenuti negli adesivi, malte o cementi non appropriati all’uso specifico). Una volta trasportati dall’acqua nelle porosità e in certe condizioni di umidità e temperatura, questi sali possono cristallizzare ed aumentare di volume. Questo provoca pressioni enormi con gravi danni in poco tempo. Oltre a questo, i sali, essendo igroscopici, richiamano ulteriore umidità evidenziata da efflorescenze biancastra come quelle dei muri umidi.

Per chiudere le porosità di una pietra naturale e renderla immune da macchie, efflorescenze, gelività sono disponibili le seguenti classi di prodotti. Come premessa va tenuto presente che non sempre sono necessari: le tegole in ardesia, beola, serpentino come i cubetti di porfido o granito delle piazze che sono finiti a grezzo (si dice a spacco cava) non hanno bisogno di nessun trattamento e resistono ai gelivi climi alpini per secoli se non millenni senza problemi.
Uno di questi trattamenti deve invece essere necessariamente eseguito su tutte le pietre naturali lucide e in particolare su marmi o pietre calcaree in genere, specialmente in cucina o bagno, specialmente se completamente bianchi e omogenei. Tra le categorie di marmi decisamente da curare con prodotti protettivi svettano i delicati e trasparenti onici calcarei (alabastri).

SILICONI
“Silicone” è un termine molto ampio che comprende un insieme di sostanze con caratteristiche e applicazioni molto differenti. Nel caso dei protettivi, i siliconi sono stati i primi prodotti idrorepellenti disponibili sul mercato. Attualmente le due classi di prodotti più usate sono silani e silossani. I primi sono sostanze a bassa viscosità capaci di legarsi chimicamente alle pietre. Riescono quindi a penetrare in profondità nei substrati porosi e danno un trattamento idrorepellente di lunga durata.
Per la loro particolare struttura, non riducono la permeabiltà al vapore acqueo e permettono la traspirazione della pietra e sono molto stabili ai raggi UV. Sono disponibili sia in soluzioni a base solvente, sia in emulsione acquosa. I silossani derivano direttamente dai silani i quali a volte hanno una volatilità troppo elevata, facendoli reagire con se stessi in condizioni controllate. In questo modo si ottiene unprodotto con caratteristichesimili al silano, ma convolatilità inferiore.

POLIMERI FLUORURATI
Di solito sono poliacrilati o poliuretani in cui sono stati inseriti un certo numero di atomi di fluoro. Ciò porta a molecole capaci di portare la tensione superficiale (forza di natura elettrochimica che determina la bagnalità) delle superfici trattate a livelli molto bassi. I polimeri fluorurati hanno così un ottimo potere idro e oleorepellente usati da soli o in associazione con silani e silossani, con cui sono sinergici. Sono durevoli e non cambiano l’aspetto delle superfici trattate. Anch’essi sono disponibili sia in soluzioni a base solvente, sia acquosa.

ANTIGRAFFITI
Il problema “anti-graffiti” nella fase preventiva è stato risolto da un nuovo prodotto denominato STRIP composto da base di cere esterificate e micro cristalline additivate con speciali resine acriliche. Spalmate sulla superficie di marmo o granito formano una piccolissima pellicola protettiva che resiste per molto tempo sia all’azione del sole che agli agenti atmosferici.

OLIO DI OLIVA
Impregnare con olio di oliva è il metodo storicamente usato nei tempi antichi come idrorepellente sui piani cucina o per gli oggetti in marmo legati al mangiare. Non dura molto in confronto ai trattamenti moderni, ingiallisce un pò il materiale, non protegge dagli acidi, non impedisce le macchie ma in cucina è la soluzione dei naturalisti convinti essendo l'olio di oliva commestibile. Per pavimenti e rivestimenti è comunque consigliabile usare una cera moderna.

Resistono e proteggono dalle scritte fatte con le normali bombole spray in commercio. I graffiti possono essere rimossi con normali svernicianti o diluenti o, in molti casi, sfregando con panni leggermente abrasivi o paglia di acciaio. Sempre in questo campo, ma per i normali problemi presenti nei cantieri edili, esiste una guaina protettiva removibile sia nel tipo liquido che nel tipo pasta. Il suo campo di impiego è la protezione di pavimentazioni di pregio in marmo, agglomerato, granito, ma anche in cotto, piastrelle con smalti delicati e pavimenti in legno verniciati.
Con questo sistema si evitano i danni derivanti dalle lavorazioni successive la posa (macchie di pittura e vernici, cadute accidentali di attrezzi, rigatura da sfregamento ecc...). Dopo l’essicazione, forma una guaina gommosa molto elastica che protegge da urti e sfregamenti. Terminati i lavori può essere facilmente rimosso partendo da un lato e tirando verso l’alto. Sul pavimento ha ottime caratteristiche antisdrucciolo, rimane inoltre perfettamente aderente e non costituisce inciampo. Dopo la rimozione, polvere e sporco rimangono inglobati nella guaina lasciando la pavimentazione pulita.

Questi trattamenti eliminano la porosità e rendono il materiale antimacchia e antigelivo come possono, quando necessario, ridurre la scivolosità di un pavimento bagnato.
Devono essere fatti prima della consegna al cliente e in genere prima dell'utilizzo a cui il manufatto è destinato.
Devono essere realizzati anche su tutti i pavimenti 'antichi', rivestimenti o elementi scultorei con qualche decennio o secolo di vita per mantenerli nel migliore modo simili a quando sono nati.

Si ringrazia per la consulenza lo studio tecnico della ditta:

BELLINZONI srl
www.bellinzoni.com

info@assomarmistilombardia.it



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