Tutti i vari libri che analizzano il significato magico delle pietre dure per la gioielleria valgono naturalmente anche per lastre, blocchi e colonne di quei materiali. Normalmente si dividono tra pietre proiettive, maschili, come i quarzi (graniti, quarziti, serpentini, beole, gneiss che sono silicati di origine vulcanica) dalle pietre ricettive che sono i marmi, alabastri, travertini, arenarie e in genere tutte le rocce calcaree.
Il lapislazzulo che viene associato ai re e al Divino dalla notte dei tempi viene utilizzato in collane e orecchini cosi come viene lavorato a lastre per i pochi che possono pavimentarsi una cucina o un bagno con quel blu. Dalla stessa cava afgana le parti migliori vanno in gioielleria, i blocchi venati di bianco vengono tagliati e lucidati come normali marmi.
L'utilizzo di queste proprietà delle pietre attraversa tutti i tempi e le culture. Ad esempio l'uso nobilitante fatto del porfido e del granito dagli egizi è stato ripreso da Napoleone nei tempi moderni. Nei secoli i falsari si erano limitati alle pietre preziose ma negli ultimi decenni la presenza di falsi e imitazioni si è estesa anche alle pietre naturali utilizzate come materiali edili. Purtroppo vengono venduti come se fossero veri, senza farvi sospettare niente, e ci troviamo a dover dare indicazioni su come distinguere originale e falso.
Le pietre preziose false sono chimicamente analoghe a quelle vere e per questo spesso difficili da distinguere senza prove di laboratorio mentre - fortunatamente - le imitazioni dei materiali edili sono grossolane e facili da riconoscere anche a occhio nudo o al tatto perchà nè i gres nè le pietre ricostruite hanno chimicanente niente a che spartire con i marmi ed è abbastanza facile riconoscere il falso.
Naturalmente il falso non ha le stesse proprietà spirituali dell'originale sia una gemma preziosa o un'obelisco in granito. Altrimenti nello scettro d'Inghilterra avrebbero messo un pezzo di vetro al posto del diamante 'Stella d'Africa' (il più grande diamante tagliato del mondo con i suoi 530 carati). Ma già dai tempi egizi le bacchette magiche terminavano con una pietra proiettiva bianca e trasparente - quarzo - che per il suo colore neutro indica i quattro elementi insieme.
(immagine: Il vero marmo rosa Norvegia)
METODI PER DISTINGUERE GLI ORIGINALI DAL GRES
Imitano i marmi, bianco Carrara per esempio, pietre, arenarie, ardesie e quarziti ma non i graniti di cui probabilmente non riescono a replicare la granulometria tipica.
La ceramica nasce da silicati vitrificati per fusione, mentre il gres ceramico subisce una doppia fusione dei silicati. La tipica cromia viene simulata da coloranti chimici.
- I gres ceramici hanno un grado di riflessione vitreo datogli dai silicati del tutto diverso dai calcari che sono maggiormente opachi a causa del grado di riflessione dei cristalli di calcite che lo compongono.
- Al tatto e al calpestio è meno pastoso di un marmo, cioè offre meno resistenza.
- Nei gres non ci sono le trasparenze dei cristalli di calcite o quarzo, come non presentano opalescenza, iridescenza - prodotta da sottili pellicole di alterazione superficiale di ematite o pirite - la labradorescenza, causata da un fenomeno di smistamento tra albite ed anortite e della lucentezza.
- Se percosso il suono di un marmo naturale non è vitreo ma varia dal metallico del buon marmo al suono sordo di una breccia calcarea.
- Sono più freddi al tatto delle ardesie, delle arenarie e delle pietre a spacco in genere.
- Le venature vengono prodotte macchiando con pigmenti colorati la matrice omogenea ma non possono ripetere effetti cromatici troppo complessi, lineari o globulari, come quelli del rosso Verona o del rosa Norvegia e si concentrano sui marmi dal colore omogeneo come il Carrara.
- Nel gres non ci sono fossili come nei marmi ammonitici, Aurisina, Lumachella, rosso di Arzo, rosso Verona, Black Fossil del Marocco...
Infine, come suggerimento euristico, prestare attenzione alla provenienza della presunta pietra naturale. Siccome il centro mondiale della ceramica è conosciuto tutte queste località di provenienza del 'produttore' della pietra naturale devono fare scattare ulteriori verifiche. Se volete essere certi di avere una vera pietra naturale chiedete ad uno dei nostri associati.
METODI PER DISTINGUERE GLI ORIGINALI DALLA PIETRA RICOSTRUITA
Imitano la pietra naturale lavorata a spacco per i rivestimenti dei muri. Sono un reimpasto di pietra tritata - come la sabbia - tenuto insieme da malta portland - che si potrebbe chiamare banalmente cemento - colorato da ossidi di ferro (ruggine) per dare il colore giallo della pietra che vogliono imitare. Si autodefiniscono 'pietre ecologiche' ma sono agglomerati cementizi colorati artificialmente secondo il colore di moda del momento.
- La finta pietra chiamata 'ricostruita' è calda come il cemento al tatto, la pietra naturale è più fredda.
- Pesa di meno,
- Come tutti i cementi non ha la durata della pietra e rilascia graniglia nel tempo perchè il collante - il normale cemento edile - si degrada.
- E' meno resistente e duro dei silicati. Quarziti, beole, graniti, serpentini e serizzi non possono essere rigati da una punta di acciaio come il cemento e anche i marmi hanno maggiore compattezza e non rilasciano graniglia (sabbia).
- Non ha le venature sottili di marmi e pietre.
- Se percossa ha un suono sordo.
- Non ha lucidità ne cristalli di quarzo o calcite nella sua struttura che sono invece visibili in gran parte delle vere pietre naturali.
Il cemento (e gli agglomerati in cemento genere) non ha assolutamente le doti strutturali di resistenza alla compressione, all'usura, al gelo; ne le doti di durata delle pietre vere. Se poi li paragoniamo con le pietre particolarmente resistenti come il porfido o il serpentino danno un quadro abbastanza inglorioso per l'aggregato artificiale. La vita di un manufatto in cemento si aggira sui 100 anni mentre le pietre che imitano sono già state stagionate dai 50 milioni di anni in su. I terrazzamenti della Valtellina, come le Piramidi, rimangono da millenni proprio per questo motivo.
In genere chiedete sempre che tipo di pietra si tratta, provenienza, la sua scheda tecnica, peso, resistenza alla compressione, flessione, usura e composizione chimica.