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UNA NUOVA STATUA PER LA BASILICA SAN PIETRO
31. July 2006 14:54
(last updated: 31. July 2006 15:32)
Pubblicato in ARTE

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Chi si è rechato a Roma per il tradizionale pellegrinaggio dell’anno Santo avrà trovato un po’ diversa la Basilica di San Pietro riportata com’era quattro secoli fa quando l’architetto Carlo Maderno e i settecento operai che vi lavoravano consegnarano la monumentale opera al Papa anche a nome del Bramante di Raffaello, Michelangelo, del Fontana e del Bernini. In questo ultimo lavoro sono stati necessari quasi cinquantamila interventi di stucco e molta tecnologia da terzo millennio fornita dall’ENI per eliminare le ferite dei secoli.

Chi si è rechato a Roma per il tradizionale pellegrinaggio dell’anno Santo avrà trovato un po’ diversa la Basilica di San Pietro riportata com’era quattro secoli fa quando l’architetto Carlo Maderno e i settecento operai che vi lavoravano consegnarano la monumentale opera al Papa anche a nome del Bramante di Raffaello, Michelangelo, del Fontana e del Bernini.
In questo ultimo lavoro sono stati necessari quasi cinquantamila interventi di stucco e molta tecnologia da terzo millennio fornita dall’ENI per eliminare le ferite dei secoli. La tinteggiatura del Travertino in color paglierino con tocchi di rosso e verde chiaro ha fatto il resto, ma non tutto, perché intorno ci sono ancora altri lavori da compiere. Uno di questi interessa la collocazione di una decina di grandi statue nelle nicchie di Michelangelo nel colonnato.
L’unica per ora commissionata é stata da poco realizzata a Viggiù nell’antico borgo degli scalpellini lombardi dallo scultore Floriano Bodini della vicina Gemonio e dal maestro scalpellino viggiutese: Virginio Gussoni.
Non è la prima opera di Floriano Bodini ad essere destinata a quel luogo. Già dal ’68 un memorabile "Ritratto di Papa" si trova nei Musei Vaticani. E’ in legno perché Bodini due anni dopo si avvicina fortemente al marmo che gli permette di ottenere nuove suggestioni plastiche. La ragione é che dopo Brera per molti anni ha insegnato scultura all’Accademia di Carrara nel grande tempio del marmo del quale è stato anche Direttore e Presidente. Ora é titolare della Cattedra di Scultura presso la Technische Hochschule di Darmstadt in Germania.
Molti i premi per le tante opere realizzate collocate nei luoghi più prestigiosi in Italia e all’estero alcune con l’aiuto di Virginio Gussoni di antica dinnastia marmifera con esperienze proprie non solo a Viggiù, ma anche a Cresciano nel Canton Ticino dove ha lavorato per ben 27 anni scolpendo le finiture in marmo per grandi architetti come Mario Botta.
L’ultimo lavoro è appunto il gruppo marmoreo destinato al porticato vaticano voluto dall’Ordine delle Brigidine per ricordare Santa Brigida, svedese madre di 4 figli che lasciò la sua terra come si faceva allora a piedi per scendere a Roma per incontrare il Papa. La statua alta 6 metri e di 20 tonnellate di peso la simboleggia proprio in questo, piegata in avanti dalla volontà di arrivare a tutti i costi.
Iniziata in giugno da un blocco di 52 tonnellate accuratamente scelto dallo stesso Gussoni tra il pregevole Bianco Carrara della cava Barattini, è stata finita nei primi giorni di novembre in un cantiere di lavori stradali, l'unico ad offrire lo spazio alle sue grandi dimensioni, e subito trasferita e collocata in Vaticano dove è stata benedetta da Papa.
Chi l'ha vista a Roma racconta della bella figura che fa tra le opere entrate nella storia della scultura.
"Mai così tanta soddisfazione nel compiere un’opera, la più grande, ma allo stesso tempo con sintonia e serenità."







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