Fornire queste schede tecniche, per il marmista, è un segno di grande professionalità e per il progettista che le riceve, sono un mezzo indispensabile per attuare una scelta consapevolmente documentata. Il progettista potrà quindi scegliere il marmo in primo luogo per le caratteristiche fisiche e meccaniche funzionali al suo progetto e successivamente per il colore, la venatura, la finitura della superficie. Non esistono pietre buone o cattive ma solo pietre bene o male utilizzate (Gregorio Nieves Aguirre, compianto fondatore dellla rivista spagnola Roc Maquinas)
Bisogna inoltre saper dare anche indicazioni per la posa in opera ìa regola d'arte di pavimenti e rivestimenti, ricordando che una buona posa inizia circa 15 o 20 cm. sotto al pavimento finale e che quindi si devono attuare tutte le buone regole per la formazione dei vari tipi di sottofondi che si possono apprendere frequentando gli aggiornamenti che ogni anno promuove una importante azienda di adesivi milanese.
Anche la manutenzione dei materiali lapidei ha una grande importanza affinchè un pavimento o un rivestimento di facciata mantengano nel tempo tutta la loro bellezza.
Possono essere dei prodotti da applicare in facciata per vanificare gli imbrattamenti dei cretini con bombolette spray, oppure liquidi idro-oleorepellenti per prevenire lo sporco in presenza di forte passaggio, e poi gli ultimi ritrovati a base di nanotecnologie che contribuiscono ad aumentare notevolmente le durezza Knoop delle superfici dei marmi per preservarli nel tempo riducendo l'abrasione al calpestio. La Lombardia produce ed esporta una grande quantità di pietre naturali e per continuare su questa strada dobbiamo essere all'altezza di proporle, ai progettisti, con tutte le loro caratteristiche che individuano chiaramente il loro comportamento finale come parte integrante e esaltante dell'opera architettonica.
La congiuntura sfavorevole del 2009 che ha rallentato notevolmente l'edilizia ha coinvolto anche il nostro lavoro di marmisti. Abbiamo dovuto subire richieste di prezzi sempre più bassi e pagamenti sempre più lunghi per cercare di mantenere il cliente, a scapito della redditività del nostro lavoro; abbiamo mantenuto forse i livelli di fatturato precedenti ma sicuramente il profitto è stato molto inferiore anche tenendo conto dell'allungamento spensierato, da parte di alcuni clienti, dei termini di pagamento.
Se questa combinazione di prezzi bassi e pagamenti lunghi dovesse diventare la regola anche per il futuro, vorrebbe dire banalizzare il nostro lavoro e degradare la nostre professionalità.
Sono certo che i marmisti lombardi (i nostri marmisti) raccoglieranno ancora una volta la sfida di una mercato in trasformazione e con la loro laboriosità, competenza e professionalità potranno competer validamente a rendere ancora più bella la nostra Milano che, con l'obiettivo di Expo 2015, porterà nuove opere nella metropoli e farà da traino ad una nuova stagione di sviluppo immobiliare ed anche di recupero e restauro delle opere storiche che vedrà la nostre aziende protagoniste di questo grande evento.
Buon Lavoro
Alfredo Arnaboldi
Presidente Associazione Marmisti
della Regione Lombardia