Lo sfruttamento dei giacimenti minerari rappresenta certamente unattività primaria non comprimibile, poichè le materie prime costituiscono il fondamento di tutti i processi produttivi. Gli Enti Locali devono quindi risultare direttamente interessati ad un ordinato sviluppo delle attività minerarie, nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Occorre, nel rispetto dei principi della governance, che tutte le Amministrazioni pubbliche coinvolte nei processi di pianificazione, autorizzativi e di controllo, individuino criteri ed indirizzi condivisi che, nel rispetto dei principi della sostenibilità, contribuiscano allo sviluppo delle comunità locali. In Lombardia sono attive 516 cave dalle quali si estraggono oltre 500 milioni di tonnellate di materiali varii per un totale di 2.622 addetti ai lavori. I materiali estratti più comuni sono la sabbia e la ghiaia (304 cave), il marmo bianco (58), il calcare (45), largilla (21), il marmo colorato ed il serpentino (17), il granito (12).
A distanza di circa dieci anni dallentrata in vigore dellattuale legge (14/1998) - la Regione intende dare il via ad un rinnovamento della normativa in vigore, in modo che la componente ambientale non sia più un optional ma diventi un punto di riferimento centrale così come il recupero del materiale per favorire il riciclo di materiale già lavorato.
La ricerca stata svolta dal Dipartimento di Scienze della Terra - Università di Torino sotto la direzione scientifica del Prof. Ing. Mauro Fornaro. Responsabile di progetto: Daniela Gregorio, IReR. Hanno inoltre collaborato: professor Angelo di Gregorio, Università di Milano Bicocca, dottor Gianluca Vitali, ricercatore consulente IReR. Le materie prime e lattività industriale connessa con la loro produzione rivestono un ruolo di primaria importanza nelleconomia mondiale e lindustria italiana ha, nel panorama europeo ed internazionale, unimportanza considerevole, come emerge dallesame dei volumi di produzione e dal confronto con gli altri Paesi.
Nellottica di una corretta gestione del sistema territoriale e socio-economico, occorre quindi tenere presente che tali materiali sono necessari per la società, così come lapprovvigionamento degli stessi si realizzi secondo il principio dellottimizzazione delluso delle risorse sul territorio. Comè noto, le attività estrattive presentano delle caratteristiche che richiedono un equilibrio attento ed oggettivo tra considerazioni economiche, sociali ed ambientali. Da un lato, lubicazione dei siti industriali è legata alla presenza locale di giacimenti economicamente sfruttabili e, dallaltro, le operazioni di scavo alterano la morfologia dei luoghi, lambiente e modificano il paesaggio, oltre a determinare, lattività mineraria, emissioni ed esposizioni a rischi che possono avere conseguenze per la salute e la sicurezza degli operatori, in primis, ma anche fuori dal cantiere. Partendo da queste motivazioni è sorta lesigenza, da parte della Struttura Gestione attività minerarie della Direzione generale Qualità dellAmbiente della Regione Lombardia, di disporre di criteri per la progettazione di attività estrattive che permettano, se opportunamente diffusi e dunque recepiti, lo svolgimento di tale indispensabile attività nel rispetto dei principi della sostenibilità ambientale ed economica. Oggetto della ricerca è stata dunque la definizione di linee di progettazione da trasferire anche agli Enti delegati e agli operatori del settore estrattivo. Il lavoro ha preso le mosse dalla raccolta delle informazioni necessarie allo sviluppo della ricerca in relazione a due aspetti: da un lato, la situazione dellattività estrattiva nella Regione Lombardia, dallaltro la normativa vigente e gli indirizzi delle politiche regionali, nazionali e comunitarie per quanto concerne lo sviluppo sostenibile. Per quanto riguarda il primo aspetto, gli Uffici Regionali dispongono di statistiche aggiornate sulle attività estrattive presenti sul territorio regionale; i dati relativi alle cave (estrazione di materiali di II categoria) provengono da indagini svolte presso le singole attività estrattive da parte delle Province che provvedono ad elaborare le informazioni raccolte compilando schede tecniche in cui sono contenute tutti i dati necessari ad un censimento delle attività; tali schede sono elaborate dallISTAT e periodicamente inviate ai competenti Uffici Regionali.
I dati relativi alle miniere (estrazione di materiali di I categoria) sono invece disponibili grazie ad un lavoro di raccolta ed elaborazione effettuato direttamente dalla stessa Regione. Per quanto riguarda invece la raccolta della normativa e degli indirizzi già previsti dalle politiche regionali, nazionali e soprattutto comunitarie si è definito un panorama degli adempimenti previsti dagli strumenti normativi vigenti in materia di protezione dellambiente e sviluppo sostenibile, al fine di tracciare un quadro delle conoscenze fino ad oggi acquisite e delle metodologie messe a punto in Italia e negli altri Paesi Europei per la valutazione delle diverse tipologie di interventi. Il primo obiettivo dellanalisi delle schede raccolte in Regione è stata la conoscenza dei dati già disponibili e la predisposizione di una metodologia per lacquisizione di quelli ritenuti utili per completare le conoscenze necessarie ai fini specifici della ricerca. A questo scopo è stata predisposta unulteriore scheda tecnica da compilare in base ai dati disponibili e completare con alcune informazioni integrative (che potranno essere reperite presso le Province o per mezzo di indagini dirette) descrivendo così in modo esaustivo la situazione della regione. Tale scheda è stata preparata in modo tale da contenere le informazioni necessarie per levidenziazione delle criticità ambientali del settore estrattivo, sulla base dei criteri già noti per la valutazione degli interventi dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Il secondo obiettivo dellanalisi dei dati sul censimento dellattività estrattiva è stato quello di determinare le tipologie estrattive più significative nel panorama regionale e tra i materiali estratti quelli che rivestono una maggiore importanza dal punto di vista socio economico per individuare alcuni casi di studio particolarmente rappresentativi sui quali saranno operati specifici approfondimenti.
Grazie allintegrazione tra le informazioni tecnico-produttive, economiche ed ambientali raccolte ed allanalisi dei criteri di valutazione ambientale studiati, si è messa a punto una metodologia per la valutazione delle prestazioni ambientali che, tenendo conto delle metodologie già esistenti, predisposta in funzione delle peculiarità dellattività estrattiva lombarda evidenziate nellanalisi conoscitiva generale. Risultato finale è stata la stesura di linee guida di progettazione e conduzione (con particolare attenzione allaspetto della comunicazione ambientale e del corretto coinvolgimento di tutti i Soggetti a diverso titolo interessati), secondo criteri di sviluppo sostenibile, per le principali tipologie estrattive individuate.